Le mie dieci regole per arredare casa
Vi sono
delle regole universali per arredare casa?
Credo
proprio di no ed è per questo che nel titolo ho specificato “le mie regole”.
Non voglio quindi
avventurarmi in disquisizioni
filosofiche di “ Estetica” ma semplicemente
sintetizzare in pochi essenziali concetti le mie sensazioni e le mie
deduzioni dettate dall'esperienza.
Mi sono sempre chiesto nei 28 anni di lavoro
perché alcune case risultavano più belle di altre.
Perché alcuni ambienti mi trasferivano belle
emozioni ed altri mi provocavano tristezza .
Perché alcune case piccole ed essenziali arredate
con poco più di niente mi affascinavano tanto che i clienti non credevano ai
miei complimenti mentre altre che i
proprietari volevano pubblicare su
AD io non le avrei inserite nemmeno nei
giornalini di quartiere.
Ho cercato quindi di ricavare delle regole
sforzandomi comunque di dismettere il
filtro del mio gusto personale nel tentativo di renderle il più oggettive
possibili.
Non entrerò nei dettagli tecnici perché il mio
obiettivo è quello di creare i giusti stimoli per un approfondimento e per non
farvi sbagliare nelle scelte.
Ecco quindi dieci regole che vi consiglio di
studiare attentamente.
Ignorandole potreste rischiare di fare inutili
errori.
•
LA LUCE
•
LA PROSPETTIVA
•
LA COERENZA
•
LA PERSONALITA'
•
LO SPAZIO
•
LA FUNZIONALITA'
•
MODA E TENDENZA
•
LA STRAORDINARIETA’
•
LA VITALITA’
•
LA POESIA
LA LUCE
L’elemento più importante è la luce.
Un ambiente mediocre ben illuminato è più bello
di uno curato nei dettagli ma scarsamente illuminato.
Bisogna fare l’impossibile per catturare la luce
naturale.
Ampie finestre in più punti della stanza, fori
nel soffitto, pareti divisorie in vetro, oblò nei corridoi insomma dove e
quando è possibile, catturate la luce naturale.
Evitate strutture fisse esterne come gazebo o
verande chiuse che possano ridurre l’ingresso della luce.
In ambienti molto grandi non accontentatevi di un’unica ,seppur grande,
fonte di luce. E’ importante che la luce arrivi in modo uniforme in tutti i
punti della stanza.
Per la luce artificiale è necessario prevedere
varie fonti di illuminazione distribuite a seconda delle necessità.
Meglio tante piccole fonti di luce che un enorme
lampadario al centro della stanza.
Prevedete luce diretta sui piani di lavoro, sui
tavoli, nei posti di lettura o per evidenziare dettagli interessanti come
quadri, mobili o strutture architettoniche.
Inserite lampade a luce soffusa per creare
atmosfera e luce indiretta per illuminare gli ambienti.
Quindi prima di affrontare qualsiasi spesa
ricordatevi di partire dal presupposto che senza una corretta illuminazione
otterrete risultati insoddisfacenti
anche con mobili ed accessori di alta qualità.
Una buona illuminazione oltre a migliorare
l’umore e migliorare la vista crea effetti magici e rende tutto più
interessante.
LA PROSPETTIVA
Vi sono dei punti
in una casa dai quali è necessario avere una visuale perfetta .E’ il
punto preciso in cui si entra in casa o in una stanza qualsiasi, il primo metro
quadro.
Insomma la prima impressione è quella che vale.
Nel momento in cui entro in un ambiente devo avere una lettura chiara di quello
che c’è e se ho una lettura incompleta o sgradevole difficilmente cambio la mia
percezione.
Non serve entrare e dover cercare il giusto punto
di osservazione allontanandosi , piegandosi o salendo su una sedia.
Evitate quindi di posizionare all'ingresso barriere visive, come spesso mi capita di vedere con i fianchi delle pareti
attrezzate nei soggiorni o degli armadi nelle camere da letto o dei frigoriferi
nelle cucine.
Create profondità e fate in modo che le cose più
interessanti da vedere si vedano subito.
Provate a fare un disegno in scala del vostro
ambiente e fate partire delle linee rette dall'ingresso verso tutte le
direzioni . Capirete subito quello che sarà visibile e quello che resterà
nascosto.
Dopo esservi assicurati una buona prima
impressione sarà importante considerare i successivi punti di vista
preoccupandosi sempre di avere una chiara lettura di ogni cosa.
Immaginatevi come un fotografo che voglia esser
certo di prendere tutte la facce intorno ad una torta.
“Spostati”, “sorridi”, “piegati”, è quello che
dovete dire ai mobili e agli oggetti della vostra casa.
Una buona prospettiva quindi migliora la lettura
e potenzia gli effetti desiderati.
LA COERENZA
Andreste in smoking in una serata tra amici
vestiti casual?
Vi fareste
confessare da un sacerdote con una donna nuda tatuata sul petto?
Affidereste i vostri soldi ad un bancario con
orecchino al naso e capelli fucsia?
Certamente qualcuno potrà dire “io mi sento a mio
agio in smoking” o “adoro i preti alternativi” oppure “che c’è di male a
colorarsi i capelli? Le apparenze ingannano!” o frasi del genere che in ogni
caso sono delle eccezioni e non cambiano il fatto che non c’è coerenza nelle
situazioni che ho citato.
Vi è un contrasto violento tra il concetto di
“serata tra amici in relax e abbigliamento da cerimonia”;
tra “ sacro e profano”; tra “affidabilità legata
tradizionalmente a giacca e cravatta e alla trasgressività poco rassicurante
che trasferisce un’immagine punk”.
Per la vostra casa dovete prefissarvi un concetto
e seguirlo costantemente nelle scelte
cercando di discostarvi il meno possibile.
Potete scegliere come concetto base “una casa
accogliente” o “ linee minimali” o “una rassicurante tradizione”.
Come “l’oriente”,”il colore”,”l’originale”,”il
rustico”,”il nordico”,”l’estate”,”l’autunno” e chi più ne ha più ne metta.
Ma non mescolate senza criterio i vari concetti e
assicuratevi che la vostra scelta sia coerente con la struttura fisica che già
avete.
Se ad esempio la vostra casa ha le porte in
ciliegio o gli infissi in mogano e il pavimento in finto granito avrete
difficoltà a creare le atmosfere dello stile nordico o la perfezione del
minimal.
Se avete delle piccole finestre che partono da un
metro da terra avrete difficoltà ad inserire coerentemente un “tatami”.
In una struttura in pietra potreste scegliere un
arredamento high tech ma questa scelta dovete portarla fino in fondo.
Potrei continuare con ulteriori esempi ma lascio
a voi il compito di approfondire questo argomento guardando da una nuova ottica
la vostra casa e le vostre intenzioni di arredarla o completarla.
Di certo sono possibili forme di ibridazione
degli stili e a volte sono estremamente interessanti.
Ma è una strada difficile da percorrere e serve
oltre che buon gusto anche molta esperienza e un po’ di fortuna.
Quindi limitate al massimo i vostri errori
andando sul sicuro:
scegliete il vostro concetto e seguitelo con coerenza.
LA PERSONALITA’
Ogni persona è unica. Possiamo trovare dei sosia
o caratteri simili.
Possiamo tentare di raggrupparli secondo alcune
caratteristiche ma di fatto non esistono due persone uguali in tutto e per
tutto.
Dovremmo poter dire lo stesso delle case e per
farlo è necessario che la nostra dimora rispecchi il nostro mondo interiore.
E’ necessario quindi conoscersi approfonditamente
e ricercare ,nell’arredare la propria casa ,la proiezione del proprio io, dei
propri sogni e del proprio modo di vivere.
Questa ricerca vi consentirà di vivere in armonia
nel vostro porto sicuro ma anche di dare alla vostra casa un’impronta unica che
rispecchia appunto la vostra personalità.
Evitate quindi di seguire gli stereotipi e non
imitate gli arredamenti visti sulle riviste o in casa di conoscenti.
Se vi rivolgete ad un arredatore chiarite quali
sono le vostre aspettative e la giusta personalità che volete dare alla vostra
casa.
Pensate se volete creare ad esempio un ambiente
informale oppure vi piace l’idea dell’ordine e del rigore.
Se vi piace stare in compagnia ed ospitare amici
e parenti o se preferite vivere lontano dagli sguardi.
Se amate i colori accessi o quelli spenti.
Se vi piace cambiare spesso o se vi piace l’idea
di dare subito un’impronta definitiva.
Gli arredi hanno il loro linguaggio e bisogna
imparare a dialogare con loro.
Nella chiarezza e nella forza di questo dialogo
si esprime tutta la personalità della vostra casa.
LO SPAZIO
Immaginate di partire per una vacanza e di dover
riempire la vostra valigia.
Valutando lo spazio disponibile dovrete fare una
attenta selezione di quello che dovete portare con voi.
Questo si, questo no, come sarà il tempo
eccetera.
Dovrete quindi eliminare il superfluo e forse
rinunciare a qualcosa che avreste portato con voi volentieri.
Poi dovete disporre con molta cura abiti ed
oggetti per evitare sprechi di spazio .
Infine dovete evitare di riempirla al massimo per
poterla chiudere agevolmente, per limitarne il peso e perché vi servirà dello
spazio per riporre al ritorno i vostri nuovi acquisti e i ricordi della vostra
memorabile vacanza.
Nell’arredare la vostra casa dovete comportarvi
nello stesso modo.
State per fare un viaggio molto importante e non
potete permettervi di sbagliare.
Se acquistate un divano di troppo o un tavolo
troppo grande potreste trovarvi a decidere se saltarvi su per circolare per
casa o tentare di vendere i mobili di troppo al vicino o a metà prezzo su Ebay.
Potrà sembrarvi scontato ma non lo è
assolutamente.
Mi capita ripetutamente di combattere con clienti
che sopravvalutano lo spazio a disposizione ed è difficile smontarne le aspettative.
Molti scambiano la propria ventiquattrore con la
borsa di Mary Poppins ed accade così
frequentemente che ho cercato di capire cosa si cela dietro questa ripetuta ed
errata valutazione.
Da un lato vi è un’ innocente ignoranza ,
dall’altro la voglia di riempire e non volere rinunciare a nulla.
Dovete attentamente valutare i volumi reali di
quello che inserite preoccupandovi di lasciare lo spazio vitale per muovervi .
Rinunciate così a farcire le camere per ragazzi
di guardaroba da usare personalmente a favore di spazio dove i bambini possano
giocare ed ospitare gli amici del cuore.
Lasciate in cucina lo spazio per piegarvi,
allontanarvi, aprire cassetti e cestoni.
Prevedete di poter star seduti comodamente
intorno ad un tavolo e lasciare dietro di voi lo spazio per far passare
qualcuno.
Lasciate libere le vie di transito verso porte,
finestre ed altri ambienti.
Fatevi seguire da un esperto o se volete far da
voi e non sapete usare un programma di grafica fate questa semplice operazione.
Dopo aver fatto un rilievo della stanza, fate una
pianta in scala uno a venti.
Niente paura è semplice! Basta saper contare di
due in due .Un millimetro sulla riga corrisponde a 2 centimetri;1 cm a 20cm;5cm
ad 1 metro.
Quindi se
avete ad esempio una parete di mt 3,20 dovete tracciare 16 cm. O lo fate
direttamente sul righello contando a due a due o dividendo 320:20=16.
Dopo aver disegnato in scala la vostra stanza ora
ritagliate su di un foglio di carta, possibilmente colorato, le sagome degli
arredi che volete inserire utilizzando la stessa scala.
Quindi per simulare un divano tre posti basterà
fare un rettangolo di cm 4,5x10 (cm90x200) e così via.
Posizionate le sagome realizzate e divertitevi.
Questo gioco lo faccio spesso con i miei clienti
per farli interagire e funziona meglio di un rendering di alto livello.
Prima di avventurarvi in facili acquisti valutate
quindi lo spazio di cui disponete e partite dal presupposto che certamente
state sopravvalutando lo spazio a disposizione.
LA FUNZIONALITA’
Negli anni settanta ricordo che le auto familiari
erano poco apprezzate, forse perché etichettate come macchine da lavoro. Ora le
station wagon sono più gradite delle berline.
Nella cucina componibile italiana il frigorifero
di libera installazione era considerato antiestetico e gli veniva preferito
quello ad incasso. Ora si preferisce il frigo free standing.
Cosa dire dei suv? E delle monovolume? Della
finta pelle? Del laminato effetto legno?Del finto marmo?
Del gres effetto parquet?Degli infissi in pvc?
Quello che hanno in comune queste evoluzioni del
gusto nasce dalla ricerca di maggiore funzionalità.
Il funzionale finisce per cambiare il gusto e
diventa bello anche quello che prima ci sembrava orribile.
Nel mio lavoro mi capita spesso di leggere nelle
espressioni dei miei clienti una notevole soddisfazione di fronte ad armadi
molto capienti, a piani di lavoro grandi e maltrattabili, a divani comodi il
cui comfort è intuibile già dalle forme.
E’ scontato che ogni prodotto che acquistiamo
deve servirci a qualcosa e ci deve facilitare la vita.
Quello che è meno ovvio è che il giudizio
estetico risenta della minore o maggiore funzionalità ma questo accade
frequentemente.
Se si sceglie ad esempio con molta cura un divano
valutandone solo gli aspetti estetici e poi con l’uso ci risulta scomodo ,
finiremo per odiare quel divano e nelle scelte successive, i divani con
caratteristiche analoghe li scarteremo perché ci risulteranno brutti oltre che
scomodi.
La stessa cosa vale per materiali nobili ma poco
resistenti, per mobili essenziali ma poco capienti e per prodotti che hanno
deluso le nostre aspettative perché valide per una funzione ma non adeguate per
le nostre specifiche esigenze.
Naturalmente bisogna considerare anche la soggettività
nella valutazione del “funzionale”.
Quello che è funzionale per alcuni potrebbe non
esserlo per altri.
Un tavolo in legno massiccio può essere
funzionale per chi cerca resistenza ma scomodo per chi deve spostarlo
continuamente.
Una superficie lucida può essere per alcuni
facile da pulire perché molto liscia e scomoda per altri che vedono le
impronte.
L’acciaio è bellissimo per alcuni ed
odiato da altri e sapete perche?
Pensate che sia un problema estetico?
Niente affatto è tutto legato alla facilità della
manutenzione, ovviamente soggettiva.
Gli allergici alla polvere non amano i tappeti, i
letti tessili,i tendaggi, gli armadi a persiana, il rattan.
Problemi di gusto? Certo ma legati alla
difficoltà di spolverare.
Prima di acquistare un mobile chiedetevi quindi a
cosa vi serve e accertatevi che quello che state scegliendo vi soddisfi pienamente sotto l’aspetto funzionale.
Non dico che dovete scegliere un prodotto
funzionale ma brutto per voi.
Dico che se non risponderà pienamente alle vostre
necessità, prima o poi finirete per odiarlo.
MODA E TENDENZA
Nell’abbigliamento si segue la moda che cambia
continuamente e il nostro guardaroba va rivisto periodicamente.
Anche l’arredamento è soggetto a mode e tendenze
ma non possiamo certamente cambiare i nostri arredi con la stessa facilità.
Alla fine degli anni ottanta esplose la moda
dell’erable (un’essenza ricavata
dall’acero con effetto puntiforme),proposta in grigio, grigio verde ed in
seguito in altri colori.
I negozi erano pieni di mobili in erable e la
gente chiedeva solo erable.
Dopo qualche tempo se volevi offendere qualcuno ,
bastava gli proponessi l’erable e dopo poco aumentarono sensibilmente le
richieste di permute.
La stessa sorte è capitata ai mobili juventini
(bianco e nero), milanisti (rosso e nero) e per fortuna a nessuno è venuto in
mente di lanciare la moda del nerazzurro, non perché sono anti interista ma
semplicemente perché questi due colori insieme non sono gradevolissimi
nell’arredamento.
C’è stato il teak, il wengè, il rovere chiaro, il
frassino,il palissandro, l’etnico, tutti passati più o meno di moda.
Anche nell’arredamento tradizionale ci sono state
le mode.
Il mogano color melanzana, la radica di ulivo,i
letti in ottone o ferro battuto,il “classico contemporaneo”(??), le
smielature con strass e Swarovski e così
via.
Il risultato di seguire la moda è purtroppo
quello di vedere il proprio arredamento un po’ vecchio dopo poco tempo.
Cosa fare quindi?
Se avete molti soldi potete anche non
preoccuparvi e l’industria del mobile vi ringrazierà.
Se non disponete di grandi risorse finanziare ma
vi piace essere sempre in prima linea con le mode vi converrà spendere il meno
possibile ed acquistare prodotti economici e in questo caso vi ringrazierà la
grande distribuzione.
Un’ altra possibilità è seguire le tendenze, che
a differenza della moda sono più durature.
Le tendenze sono meno esplosive, sono discrete,
non vengono sfruttate dalle aziende in modo massiccio perché in apparenza non
danno risultati immediati ma a lungo tempo finiscono per diventare dei
classici.
L’arredamento caldo con essenze tipo il noce
nazionale e colori morbidi, il letto tessile, la cucina con gola,
il bianco,il divano in lino sono alcuni esempi di
tendenze apparse discretamente sul mercato
negli anni passati ma ancora attuali.
Se volete quindi evitare di acquistare mobili che
prima o poi vi sembreranno superati , lasciate stare le mode e rispettate il
capitolo della “Personalità”, ricercando nelle “Tendenze” quello che vi
soddisfa pienamente.
Il vostro portafogli vi ringrazierà.
LA STRAORDINARIETA’
Da bambino adoravo andare alla drogheria
“Ramunni”.
Vi si vendeva di tutto , dal petrolio alle
caramelle, merceria e giocattoli, prodotti per il mare, per il carnevale e per
ogni evenienza. Un mondo incantato con i suoi misteri e i suoi odori e la cosa
che mi affascinava di più era uno scaffale integrato che mascherava un
passaggio segreto.
Di tanto in tanto Ramunni faceva ruotare lo scaffale con una semplice
manovra meccanica liberando così il passaggio verso un posto segreto cui poteva
acceder solamente lui.
E’ davvero strano che a distanza di quasi
cinquant’anni io conservi questo ricordo
che mi capita di condividere spesso con i miei coetanei.
Questo scaffale
era diverso dagli altri e non più bello o più curato o più prezioso o più
colorato.
Era diverso ed era appunto “straordinario”.
La sua straordinarietà ha fatto si che prendesse
un posto di primo piano nella mia mente e non ho particolari ricordi di nessun
altro scaffale visto in altri negozi frequentati nella mia infanzia.
La stessa cosa vale per le centinaia di case in
cui sono stato.
Ho visto case molto curate, ben arredate e ben
strutturate ma della maggior parte ho ricordi sfuocati.
Quelle che ricordo meglio sono quelle che avevano
qualcosa di straordinario.
Un giardino d’inverno delimitato da pareti in
vetro al centro di un soggiorno;
una vecchia casa nel centro storico di Noci di
appena trenta metri, restaurata con grande cura e rispetto dei materiali
originali recuperati pazientemente;
un semplice appartamento con le pareti tutte di colore diverso;
una casa con un pavimento in monocottura manuale
di colore azzurro;
i trulli ….
sono così straordinari che non mi stanco mai di guardarli e mi
meravigliano ancora .
Questi sono alcuni esempi e non c’entra la
dimensione o la qualità o la perfezione.
Lo straordinario è quello che non ti aspetti e se
volete una casa memorabile dovete osare e non temere.
Pensate alla “casa sulla cascata” di Wright . è
certamente un capolavoro architettonico di integrazione della tecnica e della
natura , ma di certo quello che stupisce è la cascata senza la quale non
sarebbe certo passato alla storia.
Solo ad
un sognatore folle poteva venire in mente un’opera del genere ed un pizzico di
follia è l'ingrediente indispensabile, ingrediente che spesso ci manca.
Se volete quindi rendere la vostra casa"
straordinaria", sognate e pensate a qualcosa di diverso con un po’ di
follia e poi trovate il coraggio di realizzarlo.
LA VITALITA'
Esistono le case intese come "focolare"
e quelle che si ispirano ai musei.
Ci sono case perennemente disordinate che mi
rendono felice perché al loro confronto la mia, che non è certo un esempio di
ordine supremo, sembra una moneta appena coniata.
E giustamente mi viene detto "scusa il
disordine" ed io celando la mia soddisfazione rispondo"vedessi la
mia!"
Ci sono poi case perfette,con il parquet senza un
graffio, con gli oggetti al loro posto, pulitissime, senza nemmeno un mazzo di
chiavi sul tavolo, senza l'ombra di una pantofola che spunta dal letto.
Normalmente anche in queste case mi viene detto "scusa il disordine"
e a me verrebbe di rispondere "non ti
preoccupare capita a tutti!".
Ci sono quindi case in cui entro volentieri ed
altre da cui voglio scappare.
A voi piace la "casa casa" o la
"casa museo"?
Vi sentite a vostro agio in una casa in cui
entrando sapete dove mettere i piedi o in una in cui vedete delle pattine ai
lati della porta e siete terrorizzati perché il padrone vi potrebbe intimare un
cambio di scarpe e non ricordate se i vostri calzini sono bucati?
Vi piacciono le librerie piene di libri vecchi e
nuovi e grandi e piccoli, con tutte le copertine colorate e rotte o preferite le librerie con i libri
tutti dello stesso colore o con libri finti(giuro che li ho visti davvero!) ?
Vi piace parlare con una persona imperfetta in
carne ed ossa o con un bellissimo manichino?
Vi piace assistere ad uno concerto dal vivo o
preferite il play back?
Io non ho dubbi e spero che siate del mio stesso
parere.
Ma la cosa davvero strana è che mi è capitato
tante volte di entrare in case museo e quasi sempre vi era la mano di un
architetto o di un arredatore.
Non è certo colpa del professionista che ha fatto
molto bene il suo lavoro ma piuttosto del cliente che pensando alle case della
pubblicità ha dimenticato che una casa senza vitalità è come una bambola
gonfiabile per fare l'amore o un caminetto con la fiamma disegnata sul vetro
per riscaldarsi.
Rilassatevi e pensate che la casa va vissuta
pienamente da voi e dalla gente che amate.
Non imitate le riviste i film e i negozi di
arredamento(compreso il mio)e sforzatevi di rendere viva e vera la vostra casa.
Se avete bambini non tarpategli le ali , se avete
amici non metteteli a disagio.
Se volete arredare per bene la vostra casa non
dovete tralasciare il concetto di vitalità perché ne è parte integrante e
quindi imprescindibile.
LA POESIA
Immaginate di dare ad un bambino un sacchetto con dentro le parole di una
grande poesia d’autore e di fargliele disporre a suo piacere ma ordinatamente
su di un tavolo.
Quante possibilità ha il piccolino di ricomporre
perfettamente la poesia originale?
Il risultato sarà presumibilmente disastroso
anche se le stesse parole formano nel giusto ordine una grande poesia.
La poesia suscita emozioni perché l’autore sa
come rendere il contenuto vibrante ed evocativo scegliendo ed accostando le
parole in modo profondamente personale.
E’ necessario quindi pensare i singoli mobili
come fossero parole, i colori come fossero aggettivi, lo spazio la
punteggiatura e l’ambiente intero una poesia che esprime un profondo sentimento.
Potete esprimervi in prosa o in poesia nella
vostra casa ma evitate di estrarre le parole dal sacchetto come il nostro
piccolo amico e disporle tanto per colmare degli spazi.
Arredare è un arte e sta a voi decidere se parlare
o bestemmiare, cantare o stonare, sussurrare o urlare ,
starci bene o starci male.
Michele De Biase
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